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Risultati: 3


Barbara Caputo
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Area STEM: Informatica

Competenze: ingegneria robotica

Parole chiave: algoritmi, automi, autonomia disabili, home robotica, robot

Regione: Piemonte


Funzione/Ruolo

Professoressa ordinaria di Ingegneria informatica al Politecnico di Torino e direttrice dell’Hub AI@polito

Percorso professionale

Si laurea in Fisica nel 1998 all'Università La Sapienza di Roma, proseguendo la sua formazione con un Master in Biomedical Signal and Image Processing. Il suo percorso di ricerca continua all'estero, prima presso l'Università di Erlangen-Norimberga, poi presso l'Istituto di ricerca Smith-Kettlewell Eye a San Francisco e al Royal Institute of Technology (KTH) di Stoccolma, dove consegue il dottorato di ricerca in Informatica nel 2005. Barbara Caputo si trasferisce in Svizzera per lavorare all'Istituto di ricerca Idiap a Martigny e in seguito diventa responsabile del gruppo di ricerca sui sistemi cognitivi artificiali dello stesso Istituto Idiap. Tornata in Italia, nel 2013 è professoressa associata del Dipartimento di Ingegneria informatica automatica e gestionale all'Università La Sapienza di Roma. Oggi è professoressa ordinaria di Ingegneria informatica al Politecnico di Torino e senior researcher all'Istituto Italiano di Tecnologia.

Risultati scientifici

Il principale interesse di ricerca di Barbara Caputo, definita dai media "la donna che parla con i robot", è lo sviluppo di algoritmi per l'apprendimento, il riconoscimento e la categorizzazione di modelli visivi e multimodali per sistemi autonomi artificiali, come appunto i robot. Alla guida del gruppo di ingegneria robotica Visual Learning and Multimodal Perception (VALEM) dal 2013, Barbara Caputo, con i suoi colleghi, sta sviluppando degli algoritmi per permettere ai robot di apprendere le informazioni direttamente da internet. Sarà così possibile creare dei robot capaci di apprendere ma anche di interagire e reagire agli imprevisti con una vasta possibilità di impieghi, dalla home robotica all'assistenza di anziani, disabili e bambini.

Attività editoriali e pubblicazioni

Barbara Caputo è autrice di diverse pubblicazioni su riviste internazionali, fra cui:

(2016) Kuzborskij I, Orabona F, Caputo B. Scalable Greedy Algorithms for Transfer Learning. Computer Vision and Image Understanding, arXiv:1408.1292.
(2015) Atzori M, Gijsberts A, Kuzborskij I, Caputo B, et al. Characterization of a Benchmark Database for Myoelectric Movement Classification.IEEE Transactions on Neural Systems and Rehabilitation Engineering, 23(1):73-83.
(2014) Castellini C, Artemiadis P, Wininger M, Caputo B, et al. Proceedings of the first workshop on Peripheral Machine Interfaces: Going beyond traditional surface electromyography. Frontiers in Neurorobotics, 8:22.
(2014) Gijsberts A, Bohra R, Sierra Gonzalez D, Caputo B, et al. Stable Myoelectric Control of a Hand Prosthesis using Non-Linear Incremental Learning.Frontiers in Neurorobotics, 25:8.
(2014) Tommasi T, Orabona F, Caputo B. Learning Categories From Few Examples With Multi Model Knowledge Transfer. The IEEE Transactions on Pattern Analysis and Machine Intelligence, 36(5):928-41.
(2013) Gijsberts A, Caputo B. Exploiting accelerometers to improve movement classification for prosthetics.IEEE International Conference on Rehabilitative Robotics, 2013:6650476.
(2012) Atzori MGijsberts AHeynen SHager AGCastellimi CCaputo BMüller H.Experiences in the creation of an electromyography database to help hand amputated persons. Studies in Health Technology and Informatics,180:828-32.

Riconoscimenti e premi

Nel 2014 Barbara Caputo si è aggiudicata il prestigioso Starting Grant dell'European Research Council (ERC) per il progetto "RoboExNovo Robots learning about objects from externalized knowledge sources". Lo Starting Grant è un riconoscimento che premia i nuovi talenti della ricerca mondiale che si impegnano a costruire il loro laboratorio in un paese Europeo.

Cecilia Laschi
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Area STEM: Informatica

Competenze: biorobotica

Parole chiave: bioingegneria del neuro sviluppo, i-droid, progetto octopus, robot

Regione: Toscana


Funzione/Ruolo

Professoressa ordinaria di Bioingeneria industriale all'Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e Professoressa alla National University di Singapore

Percorso professionale

Dopo aver conseguito la laurea in Informatica presso l'Università di Pisa nel 1993, prosegue la sua formazione attraverso un dottorato di ricerca in Robotica all'Università di Genova nel 1998. Dall'anno successivo è assegnista di ricerca e poi ricercatrice in Biorobotica alla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. Dal 2001 al 2002 è anche visiting researcher al Humanoid Robotics Institute of Waseda University di Tokyo, Giappone. Dal 2006 è professoressa associata e dal 2014 ordinaria di Biorobotica alla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. E' inoltre professoressa alla National University di Singapore, nel Dipartimento di Ingegneria Meccanica.

Risultati scientifici

L'interesse di ricerca di Cecilia Laschi è la BioRobotica. Partendo da un'esperienza in robotica di base, ha investigato soluzioni bio-ispirate per la robotica personale e di servizio. Recentemente ha lavorato a un progetto molto ambizioso che è cresciuto in un acquario del Centro di Ricerca per le Tecnologie del Mare e la Robotica Marina sulla costa di Livorno. A fare da modello vivente un vero e proprio polpo. Copiando il movimento del cefalopode, nel progetto europeo OCTOPUS, Cecilia Laschi e il suo team hanno posto le basi dello sviluppo della biomimetica del futuro: ossia la progettazione e la realizzazione di robot bioispirati, costruiti con materiali morbidi. Il primo prototipo di braccio robotico è stato costruito imitando la struttura muscolare del braccio del polpo con materiali siliconici, realizzando attuatori innovativi che permettono di ottenere una contrazione della struttura muscolare e realizzato con una copertura di contenimento del braccio, ispirata al tessuto connettivo del polpo, nonché una pelle artificiale dotata di ventose. Il braccio robotico funziona in acqua perché, come il polpo, sfrutta le caratteristiche meccaniche della interazione con l'acqua imitando la flessione e l'allungamento del braccio. Le tecnologie sviluppate imitando il polpo trovano ora ulteriore sviluppo in molti progetti che riguardano applicazioni che vanno dalle esplorazioni marine al settore biomedicale, in chirrgia e nell'assistenza agli anziani. Questa ricerca ha portato allo sviluppo della nuova area di ricerca della Robotica Soft, a livello internazionale. Al nome di Cecilia Laschi è legato anche un altro importante progetto: nel 2007 ha infatti contribuito fattivamente alla nascita, a Tokyo, del laboratorio congiunto di robotica "Robot-An" tra la Scuola Superiore Sant'Anna e la Waseda University dove ricercatori italiani e giapponesi svolgono insieme ricerca di frontiera. Grazie alle competenze della nostra nostra scienziata in robotica umanoide ha visto la luce I-Droid, prodotto da un'azienda spin-off da lei fondata, il primo personal robot venduto in dispense in otto paesi, capace di parlare, riconoscere ordini elementari, vedere, muovere la testa ad un rumore, simulare sentimenti ma soprattutto apprendere, memorizzando degli schemi di comportamento.
Laschi è anche tra gli inventori di un altro gioiello della robotica pisana: i DustBot, i robot-netturbini. Ossia DustClean, che pulisce le strade con spazzole e spray disinfettanti e DustCart, un "omino di neve" color verde, su due ruote che (previa telefonata o sms) si presenta davanti la porta di casa, spalanca il cassetto-pancia, riceve il sacchetto di rifiuti e lo porta fuori dal centro storico. I due Wall-e italiani - ai quali Laschi ha lavorato dal 2006 tramite la RoboTech - sono entrati già in servizio in via sperimentale in un paesino della Toscana.

Attività editoriali e pubblicazioni

Cecilia Laschi è autrice di numerose pubblicazioni su riviste scientifiche nazionali ed internazionali fra cui:

(2016) Laschi C, Mazzolai B. Lessons from nature: the symbiosis of morphological computation and soft robotics. IEEE Robotics & Automation Magazine 23.
(2016) Calisti M, Falotico E, Laschi C. Hopping on Uneven Terrains With an Underwater One-Legged Robot. IEEE Robotics and Automation Letters,1.1:461-468.
(2016) Cianchetti M, Laschi C. Pleasant to the Touch: By Emulating Nature, Scientists Hope to Find Innovative New Uses for Soft Robotics in Health-Care Technology. IEEE Pulse, 7(3):34-37.
(2016) Cauli N, Falotico E, Bernardino A, Santos-Victor J, Laschi C. Correcting for Changes: Expected Perception-Based Control for Reaching a Moving Target. IEEE Robotics and Automation Magazine, 23(1):63-70.
(2015) Cianchetti M, Calisti M, Margheri L, Kuba M, Laschi C. Bioinspired locomotion and grasping in water: the soft eight-arm OCTOPUS robot. Bioinspiration & Biomimetics, 10, 035003.
(2015) Renda F, Giorgio-Serchi F, Boyer F, Laschi C, Modelling cephalopod-inspired pulsed-jet locomotion for underwater soft robots. Bioinspiration and Biomimetics, 10(5).
(2015) Calisti M, Corucci F, Arienti A, Laschi C. Dynamics of underwater legged locomotion: Modeling and experiments on an octopus-inspired robot. Bioinspiration and Biomimetics, 10(4).
(2014) Renda F, Giorelli M, Calisti M, Cianchetti M, Laschi C. Dynamic Model of a Multibending Soft Robot Arm Driven by Cables. IEEE Transactions on Robotics, 30, 1109-1122.
(2014) Laschi C, Cianchetti M. Soft Robotics: New Perspectives for Robot Bodyware and Control. Frontiers in Bioengineering and Biotechnology, 2.
(2013) Kim S, Laschi C, Trimmer B. Soft robotics: a bioinspired evolution in robotics. Trends in Biotechnology, 31, 287-294.

La lista completa è disponibile online.

Riconoscimenti e premi

Co-fondatrice nel 2004 della società spin-off accademico della Scuola Superiore Sant'Anna "RoboTech srl", nel campo della robotica edutainment. Cecilia Laschi è co-autrice di sedici brevetti in Italia, Europa e Giappone.

Barbara Mazzolai
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Area STEM: Ingegneria

Competenze: biorobotica, ingegneria robotica

Parole chiave: ingegneria bio-ispirata, robot

Regione: Toscana


Funzione/Ruolo

Direttrice associata per la Robotica e Direttrice del Laboratorio di Soft Robotics Boinispired all'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT)

Percorso professionale

Dopo aver conseguito la laurea in Scienze Biologiche presso l'università degli Studi di Pisa nel 1995, entra a far parte dell'Istituto di Biofisica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), dove si occupa di tematiche ambientali e in particolare dell'inquinamento da mercurio. Dal 1997 al 1998 segue un master in Gestione e Controllo dell'Ambiente (EMAS) alla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa (SSSA), con stage presso l'Ufficio Rischi Esteri di Responsabilità Civile e Infortuni, delle Assicurazioni Generali S.p.A. di Trieste. L'anno successivo è assistente di ricerca presso il Centro di Ricerca in Microingegneria (CRIM Lab) della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, ruolo che ricopre fino al 2004. Dallo stesso anno fino al 2009 è Ricercatrice di Ingegneria Biomedica presso la stessa Scuola Superiore Sant'Anna. Nel novembre 2009 diventa Team Leader al Centro di Micro Bio-Robotica (CMBR) dell'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova. Nel 2011 consegue un dottorato di ricerca in Ingegneria dei Microsistemi presso l'Università Tor Vergata di Roma. Nello stesso anno diventa coordinatrice del CMBR dell'IIT, posizione che mantiene fino a marzo del 2021, quando diventa Direttrice associata per la Robotica e Direttrice del Laboratorio di Soft Robotics Boinispired, sempre presso l'IIT.

Risultati scientifici

L'ambito di ricerca di Barbara Mazzolai è la robotica soft e bioispirata, un'evoluzione della robotica che prevede l'utilizzo di materiali non rigidi e ispirati al mondo vivente, in particolare agli animali invertebrati e alle piante. Durante il suo periodo al CRIM Lab della Scuola Superiore Sant'Anna, Barbara Mazzolai fonda un nuovo ambito di ricerca specificatamente dedicato alle microtecnologie e alla robotica applicabili all'ambiente e all'agroalimentare, svolge il ruolo di project manager di progetti europei come Octopus, mirato allo sviluppo di un robot soft ispirato all'Octopus vulgaris, e DustBot, una rete di robot autonomi utilizzabili per la raccolta dei rifiuti porta-a-porta e per il miglioramento dell'igiene urbana. Arrivata alla direzione del Centro di Micro Bio-Robotica dell'IIT, fonda una nuova linea di ricerca nel campo della robotica bioispirata e soft robotics denominata "Plantoid", che mira alla realizzazione per la prima volta a livello mondiale di robot ispirati ai movimenti, alle capacità sensoriali e di comunicazione delle piante e delle loro radici per l'esplorazione del suolo e il monitoraggio ambientale.

Attività editoriali e pubblicazioni

Barbara Mazzolai è membro del gruppo editoriale di varie riviste scientifiche, quali Bioinspiration & Biomimetics, Soft Robotics, Biomimetics, Robotics & Automation Letters, Frontiers in Bionics and Biomimetics, Micro-BioRobotics.

È autrice di numerose pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali, fra cui:

(2016) Laschi C, Mazzolai B, Cianchetti M. Soft robotics: Technologies and systems pushing the boundaries of robot abilities. Science Robotics, 1:(1).
(2016) Larson C, Peele B, Li S, Robinson S, Totaro M, Beccai L, Mazzolai B, Shepherd R. Highly stretchable electroluminescent skin for optical signaling and tactile sensing. Science, 351(6277): 1071-1074.
(2016) Argiolas A, Puleo GL, Sinibaldi E, Mazzolai B. Osmolyte cooperation affects turgor dynamics in plants. Scientific Reports, 6.
(2016) Mazzolai B, Mattoli V. Robotics: Generation soft. Nature, 536 (7617), 400-401.
(2014) Sadeghi A, Tonazzini A, Popova L, Mazzolai B. A Novel Growing Device Inspired by Plant Root Soil Penetration Behaviors. PLoS ONE, 9:(2).
(2014) Sinibaldi E, Argiolas A, Puleo GL, Mazzolai B. Another lesson from plants: the forward osmosis-based actuator. PLoS ONE, 9(7): e102461.
(2014) Tramacere F, Kovalev A, Kleinteich T, Gorb SN, Mazzolai B. Structure and mechanical properties of Octopus vulgaris suckers. Journal of the Royal Society Interface, 11: 91, 20130816.
(2013) Tramacere F, Beccai L, Kuba M, Gozzi A, Bifone A, Mazzolai B. The Morphology and Adhesion Mechanism of Octopus vulgaris suckers. PLoS ONE, 8(6): e65074.
(2012) Mazzolai B, Margheri L, Cianchetti M, Dario P, Laschi C. Soft robotic arm inspired by the octopus. II. From artificial requirements to innovative technological solutions. Bioinspiration & Biomimetics, 7 025005.
(2011) Mazzolai B, Mondini A, Corradi P, Laschi C, Mattoli V, Sinibaldi E, Dario P. A Miniaturized Mechatronic System Inspired by Plant Roots. IEEE Transaction on Mechatronics, 16(2), 201-212.

Riconoscimenti e premi

Nel 2010 Barbara Mazzolai riceve il premio "Marisa Bellisario" per l'attività scientifica e di gestione del progetto "DustBot", nel 2013 è insignita del Premio Pio Manzù con la Medaglia del Senato della Repubblica italiana per il suo impegno di scienziata per lo sviluppo di tecnologie che aprono nuove strade allo sviluppo sostenibile. Con le stesse motivazioni nel 2015 riceve il premio internazionale Genova: una donna fuori dal coro.

Nel settembre 2021 viene nominata fra le 50 donne italiane di maggiore ispirazione per il mondo della tecnologia con il riconoscimento InspiringFifty for Italy.