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CENTO ILLUMINATE PER EVITARE I CONVEGNI DI SOLI UOMINI

23 gennaio 2021

Quante volte abbiamo sentito dire di un convegno che “ci sono solo uomini”? Forse una soluzione c’è. Antonella Viola, Ersilia Vaudo, Adriana Albini, Veronica De Romanis, Elsa Fornero, Paola Profeta: sono solo alcune delle donne autorevoli e competenti che in questi tempi vediamo in tv e leggiamo sui giornali o sul web come opinioniste. Sono scienziate, economiste, esperte di politica inter- nazionale che rappresentano la punta di un iceberg che sta emergendo, composto da tante donne di talento. Donne che hanno studiato, che si sono appassionate al proprio lavoro, che hanno esultato per i successi, che non si sono arrese per un fallimento, che insegnano, fanno ricerca e scommettono sulle nuove generazioni, che si sono spese per la comunità. Queste signore eccellenti si trovano tutte nella community di “100esperte”, progetto ideato nel 2016 da alcune giornaliste dell’associazione nazionale Giulia, dall’Osservatorio di Pavia, sostenuto dalla Commissione Europea, sviluppato grazie al- la Fondazione Bracco.
Il progetto di partenza è semplice: un database di nomi eccellenti (100esperte.it), consultabile da tutti, libero e gratuito, destinato a giornaliste e giornalisti, ma anche a organizza- tori di panel, di festival, convegni. Raccoglie profili e contatti di centinaia di professioniste italiane. L’idea è dare voce al punto di vista delle donne sul mondo.
A breve arriveranno i risultati del Global Monitoring Project 2020, il più ampio e longevo progetto di ricerca sulla visibilità delle donne nei media. E si confronteranno con gli ultimi dati, del 2015: in Italia la visibilità delle donne sui me- dia era allora del 21 per cento, e tra gli esperti le donne erano solo il 18 per cento. Ma le donne qualificate ci sono: basta scorrere i 317 nomi, selezionati con il supporto di istituzioni come l’Università Statale di Milano, la Bocconi, l’Ispi per trovare ogni genere di competenza, dalle STEM alle economiste, alle politiche internazionali. E a breve a due altre categorie di ita- liane di talento: le storiche e le filosofe.

Sorprendenti i risultati del monitoraggio condotto sulle tv sarde dall'Osservatorio di Pavia
sulla base dei dati raccolti nel corso di 20 tg sardi in una giornata campione (29 settembre) confrontandoli con i risultati di un analogo monitoraggio fatto nel 2007: in 13 anni le donne di cui si parla o che parlano nelle notizie aumentano del 6,6%. Rispetto al 2007 le donne interpellate come esperte crescono del 40,4%. Allora le donne rappresentate come vittime o sopravvissute era quasi doppia rispetto agli uomini, oggi la percentuale di donne e uomini è la stessa.

Una tendenza significativa? Si, è un'indicazione importante, anche se limitata a una realtà regionale, perché per la prima volta le donne non superano più la soglia di notiziabilità solo quando sono vittime ma in quanto professioniste esperte. E assumono un ruolo attivo e prestigioso, in sintonia con gli obiettivi del nostro progetto.

Di seguito il testo dall'AGI dell'1 dicembre

Parità: nei tg Sardegna +40% donne interpellate come esperte.

'Responsabilità e impegno delle istituzioni e dei media' è il titolo del convegno, organizzato in occasione della Giornata internazionale per la violenza sulle donne, che cadeva il 25 novembre. I dati del progetto di ricerca 'Chi fa (la) notizia sulle tv sarde?', sulla presenza di genere nelle emittenti locali e nei tg della Rai della Sardegna sono stati illustrati da Monia Azzalini, dell'Osservatorio di Pavia, con un confronto col 2007, che mostra passi aventi. Rispetto a 13 anni fa la quota di 'esperte' interpellate è aumentate di oltre il 40%. Nel 2007 la percentuale di donne rappresentante come vittime o sopravvissute era quasi il doppio rispetto agli uomini: nel 2020 quel divario non esiste più, la percentuale è identica per entrambi i sessi. Inoltre, in 13 anni la quota di donne di cui si parla o che parlano nelle notizie è cresciuta del 6,6%. La percentuale di giornaliste autrici dei servizi o inviate sul posto è aumentato dell'11,3%. Quanto alla conduzione del telegiornali, le donne sono risultate solo 3 su 12, ma comunque il doppio rispetto al 2007. Altro aspetto valutato dal monitoraggio è la presentazione delle persone: in 3 casi su 4 le donne sono state presentate per nome e titolo (professionale o politico) e in più della metà dei casi in modo rispettoso del loro genere (per esempio, sindaca).